Scritto nel 1906, quando il Baratono era all’inizio nella sua carriera di insegnamento, ma con già all’attivo apprezzate pubblicazioni di filosofia e di psicologia. Di scuola positivista, il suo approccio ai temi della psicologia non poteva discostarsi dal solco che dapprima Fechner e poi Wundt avevano tracciato negli ultimi decenni dell’800. La contrapposizione è quindi tra “psicologia sperimentale” e “psicologia filosofica” che in quegli anni era soprattutto influenzata dall’idealismo. Il testo si configura come un excursus di tipo storico sul dibattito in tema di esperienza sensoriale e di acquisizione di cognizioni tramite i sensi e dell’elaborazione che di queste esperienze compie la mente, soffermandosi sulle diverse posizioni e sulla bibliografia esistente in proposito. La prefazione è di Enrico Morselli che dell’autore fu professore di psichiatria.