La "misoginia inconscia" può causare saltuari attacchi di una particolare sete: la sete di maschilismo. Ecco allora, nei "frammenti" del libro, le fonti a cui abbeverarsi. Molti frammenti — fulgidi esempi di pensieri misogini— sono opera di personaggi illustri: scrittori, filosofi, poeti, scienziati, ecclesiastici, cantautori… Questi, alcuni fra i vari temi di questo "corso accelerato di misoginia": *La donna-oggetto nelle canzoni. *Le donne e il lessico da macelleria ("Bella manza!", "Bella pollastrella!"). *Il maschilismo "obbligatorio per legge". *Quando si dice "Non è un lavoro per donne". E se non si volesse, nemmeno per ischerzo, accettare l'idea di un corso di misoginia? In questo caso i contenuti del libro vanno visti come esempi da cui star lontani. Anche per il maschilismo, infatti, vale il principio: "Se lo conosci, lo eviti".