Frammenti di una confessione erotica è la storia di una passione, profonda e intensa, fra un uomo e una donna che hanno già dei vincoli sentimentali ma che sono, letteralmente, travolti da questo incontro per certi versi fatale. Ho voluto raccontare una storia che conteneva già il seme della sua dissoluzione, della fine ma attraverso i due protagonisti ho voluto, senza falsi pudori, raccontare il loro struggimento, la nostalgia, l’occasione di un amore, il desiderio. Per fare questo, ho scelto come voce narrante il punto di vista dell’Uomo per due ragioni: mi piaceva, forse, un po’ travestirmi in quel ruolo ma soprattutto volevo sfatare alcuni pregiudizi che hanno le donne sull’emotività maschile, così ho voluto restituire una parte di verità all’universo maschile, spesso, bistrattata. Più in generale, ho pensato che fosse necessario un riequilibrio dei ruoli che costituisce una condizione imprescindibile affinché possa esserci un incontro. Oggi sembra che ci sia una dimensione maschile indebolita e inadeguata e una femminile, a tratti, prepotente e mascolinizzata. L’unione di corpo e spirito si potrà ricostruire solo attraverso una rieducazione dell’anima. Come scrive Mamani nella Profezia della Curandera << l’unica speranza di salvezza per l’umanità risiede nella liberazione della sessualità, sulla quale bisognerebbe imprimere il marchio della sacralità. E’ necessario soppiantare quest’idea imposta da una civiltà che non persegue la felicità, l’allegria, il piacere, bensì la guerra, la repressione sessuale, la pornografia.>> L’Eros, dal mio punto di vista, è il punto più alto e nobile dove due anime hanno la possibilità di incontrasi, è sete di conoscenza poiché il corpo traduce i desideri più intimi e profondi della mente. La sua peculiarità è l’ambiguità, infatti, come ci ricorda Platone nel Simposio Eros è figlio di Poros e Penia, cioè di abbondanza e povertà; si mette così in evidenza secondo Vito Mancuso << la duplice natura della passione d’amore, patimento da un lato e ciò che ci appassiona e ci dà energia dall’altro.>> Non a caso, a parlare della natura dell’Eros nel Simposio è una donna Diotima Mantinea. Perché? Evidentemente, il punto di vista femminile non è secondario nell’indagine sul significato della passione amorosa. Io credo che l’Eros sia un modo di guardare alla vita, è la ricerca del proprio benessere fisico e mentale, è la migliore forma di Carpe diem. Compito della scrittura è dare una veste poetica alle storie per arrivare al cuore di ciascuno di noi.