Torna il Commissario Borghetti, ora Commissario Capo. Un avanzamento di grado che sembra andare di pari passo con l’evoluzione emotiva: il laconico Libero si lascia andare a introspezioni di cui rende partecipe il lettore, nonché a manifestazioni quasi d’affetto. Ma le parolacce no, quelle mai. I neo vice sovrintendenti Tarozzi e Del Ben, immancabili, continuano a stupire nel loro legame ossimorico. Il trio che assicura la giustizia di Torrevecchia dovrà questa volta fare i conti con una minaccia inaspettata, che si inserisce nella cornice delle bande criminali dei primi anni ’80. “Di bande criminali e crimini efferati. Crimini politici, naturalmente. La scia mefitica degli anni di piombo. Ma anche crimini comuni, chiamiamoli così. Semplice devianza dalle norme sociali. Uomini e donne organizzati in piccole falangi. Che colpiscono più volte. Scientificamente. Quasi a volere dimostrare un’assurda onnipotenza”.