Questo libro raccoglie versi che hanno come denominatore comune la precarietà dell’umana esistenza, ridotta a immagini, sguardi che riflettono una realtà quasi evanescente. Il percorso di vita che negli anni ha prodotto nell’autore forti cambiamenti interiori lo ha mosso a raccontare la tenerezza di piccole creature riscoperte nella loro bellezza e preziosità grazie al rapporto con l’Assoluto. Così gli sguardi compongono una mappa, una sorta di geografia di uno spettatore che si sente parte del Tutto. Fratello e custode di ciò che pare insignificante. I luoghi sono lo scenario ispirativo condiviso con chi è capace di cogliere la suggestione di un episodio di poca importanza, una circostanza banale, in una atmosfera di risoluta quiete e intensa partecipazione.