Prima raccolta di poesie dell'autore composte tra il 2010 il 2015, dai suoi vent'anni nella stanza al mondo di fuori. Ironia amara e contemplazione degli spazi sono il filtro tramite il quale l'osservatore racconta le sue visioni. I soggetti si trovano spesso statici, a muoversi sono le proiezioni della fantasia. Le postazioni preferite dalle quali il regista trama le sue tessiture letterarie sono i balconi, le strade, i vagoni metropolitani, le cime delle montagne e le soglie di porte dalle quali si è appena usciti. L'autore si interroga, compie il suo giro di giostra e torna sulle sue tracce, passando dall'abbandono alla rinascita, per l'amore e l'amicizia, attraverso la forte disillusione concessa dalla solitudine e l'autocritica di chi non è mai soddisfatto della sua condizione. Sullo sfondo visioni della sua Milano, ricordi di famiglia, assenze e ritrovamenti.