Consigliato ad un pubblico 14+
I tre giovani protagonisti Sarno, Alice e Virna hanno raggiunto da poco la maggiore età e frequentano amici più adulti, affermati e quasi tutti di successo nelle loro attività. I ragazzi si ritengono fortunati per potersi incontrare con loro alla pari, innamorarsi o prendere esempio da loro. Nel nostro esistere ci sono istanze che assumono talvolta corporeità e diventano presenti non meno di persone in carne e ossa. Le Idee, i Confini Incerti, la Storia vivono la nostra stessa vita, certo in dimensione separata e incomunicabile in modo diretto, altrimenti si creerebbe una bella confusione. I tre protagonisti maturano punti di vista imprevisti, intrecciando gli eventi della loro frequentazione con gli amici più adulti e le istanze chiamate in gioco inconsapevolmente. L’avere sottovalutato da parte del comandante Compucrazia Profondo il dover fare qualcosa in tempo utile per salvare il vecchio Potere Perduto, ora appare irreparabile. Come se fino a oggi l’essere stato in procinto di dissolversi fosse stato per il Potere Perduto, uno dei tanti effetti collaterali di un presente superficiale e dissennato. I tre ragazzi prendono distanze da un mondo che non può fornire loro risposte e l’affrontare il futuro con soave leggerezza coincide, per chi crede alle coincidenze, alla raggiunta consapevolezza del Compucrazia Profondo che il suo occuparsi del benessere del Potere Perduto sia tardivo e pertanto inefficace. La Compumicrocrazia, sottoposta del comandante ne era convinta da tempo, il suo capo non potrà comparire dinanzi alla Storia come innocente ed estraneo ai fatti. Se il Potere Perduto si dissolverà, la responsabilità rimarrà del suo principale, garante della permanenza in vita del vecchio in dissolvenza.
I tre giovani protagonisti Sarno, Alice e Virna hanno raggiunto da poco la maggiore età e frequentano amici più adulti, affermati e quasi tutti di successo nelle loro attività. I ragazzi si ritengono fortunati per potersi incontrare con loro alla pari, innamorarsi o prendere esempio da loro. Nel nostro esistere ci sono istanze che assumono talvolta corporeità e diventano presenti non meno di persone in carne e ossa. Le Idee, i Confini Incerti, la Storia vivono la nostra stessa vita, certo in dimensione separata e incomunicabile in modo diretto, altrimenti si creerebbe una bella confusione. I tre protagonisti maturano punti di vista imprevisti, intrecciando gli eventi della loro frequentazione con gli amici più adulti e le istanze chiamate in gioco inconsapevolmente. L’avere sottovalutato da parte del comandante Compucrazia Profondo il dover fare qualcosa in tempo utile per salvare il vecchio Potere Perduto, ora appare irreparabile. Come se fino a oggi l’essere stato in procinto di dissolversi fosse stato per il Potere Perduto, uno dei tanti effetti collaterali di un presente superficiale e dissennato. I tre ragazzi prendono distanze da un mondo che non può fornire loro risposte e l’affrontare il futuro con soave leggerezza coincide, per chi crede alle coincidenze, alla raggiunta consapevolezza del Compucrazia Profondo che il suo occuparsi del benessere del Potere Perduto sia tardivo e pertanto inefficace. La Compumicrocrazia, sottoposta del comandante ne era convinta da tempo, il suo capo non potrà comparire dinanzi alla Storia come innocente ed estraneo ai fatti. Se il Potere Perduto si dissolverà, la responsabilità rimarrà del suo principale, garante della permanenza in vita del vecchio in dissolvenza.