"Un attimo prima una leggera brezza aveva accarezzato le tre caravelle quasi a sospingerle dolcemente verso la meta. L'almirante, con le sue vele spiegate, era al centro delle flotta portoghese e nel suo ventre giaceva il carico più prezioso. Una raffica improvvisa di vento gonfiò le vele... La voce del tuono, prepotente e rabbiosa, ruppe quell'equilibrio fragile... Le onde si accanirono... Grida e comandi si rincorsero coperti dalla bufera che imperversava... Gli uomini lottavano, gridavano, combattevano..." L'escamotage narrativo del giallo è la Santa Luzia, un verosimile relitto portoghese affondato nel 1632 con i suoi tesori nei pressi dell'isola di Sal, nell'arcipelago di Capo Verde, sito nel cuore dell'Oceano Atlantico, a 500 chilometri dalle coste senegalesi. La sua ricerca porterà ad una serie di eventi che cambierà la vita di alcune persone. La sceneggiatura del romanzo trova diversi riscontri territoriali dell'isola, anche i personaggi si rifanno a stereotipi autentici della società capoverdiana. Queste specificità, gli usi ed i costumi di quest'isola africana interagiscono pertanto in modo dinamico con la trama del romanzo. L'avventura o 1'amore che in alcune pagine sboccia non diventano banalità: personaggi e luoghi danno vita ad azioni che reggono in quanto a realismo per cura dei dettagli, in alcune pagine con resa quasi filmica. Il ritmo serrato, analitico, che poi 1'investigazione fornisce alla parte finale del libro, mostra un'autrice che, pur sapendo in itinere aprire finestre e spaccati sul mondo delle emozioni e dei sentimenti, attraverso Renzo, un po' Poirot ed un po' Sherlock, fa tornare razionalmente i nodi al pettine, in una struttura che si regge sulla logica, con poesia però.