Chernobyl, 26 aprile 1986. L’esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare ucraina scatena una potenza radioattiva quattrocento volte superiore alle bombe sganciate dagli americani sul Giappone. Il disastro viene inizialmente nascosto dalle autorità sovietiche e ancora oggi non se ne conosce l’intera portata. Tre decenni dopo, quando i lavori di messa in sicurezza della struttura sono ancora lentamente in corso, questa indagine sul campo racconta tutta la verità: le bugie sulla gravità dell’incidente; la nube radioattiva che ha lambito l’Europa intera; i “liquidatori” che hanno perso la vita a pochi giorni dall’esplosione; donne, uomini e bambini morti o gravemente malati a causa degli elementi radioattivi liberati in natura; il mostro radioattivo che continua a colpire ancora oggi. I dati pubblici dell’Unscear e il governo ucraino affermano che il pericolo è passato, minimizzando il rischio, ma le indagini indipendenti asseriscono il contrario: chi è tornato o si è trasferito a vivere sui terreni e nelle case nei dintorni della centrale è costantemente a rischio.
“I racconti e le testimonianze di questo libro indagano la dimensione umana e restituiscono un’idea della catastrofe sociale, che è stata una delle conseguenze principali dell’esplosione del reattore numero 4”. (Giuseppe Onufrio)
“Chernobyl con le sue conseguenze è ancora presente e lo sarà per molto tempo a venire: nessun sarcofago potrà proteggere la vita di coloro che oggi e domani abiteranno il suo ‘giardino atomico’.
Per questa ragione è indispensabile ancora oggi conoscere, raccontare e non dimenticare”. (Roberto Rebecchi)
“Le radiazioni uccidono in differita. Ricordiamocelo per i nostri figli. Lanciamo l’allarme: siamo ancora in tempo”. (Massimo Bonfatti)
“I racconti e le testimonianze di questo libro indagano la dimensione umana e restituiscono un’idea della catastrofe sociale, che è stata una delle conseguenze principali dell’esplosione del reattore numero 4”. (Giuseppe Onufrio)
“Chernobyl con le sue conseguenze è ancora presente e lo sarà per molto tempo a venire: nessun sarcofago potrà proteggere la vita di coloro che oggi e domani abiteranno il suo ‘giardino atomico’.
Per questa ragione è indispensabile ancora oggi conoscere, raccontare e non dimenticare”. (Roberto Rebecchi)
“Le radiazioni uccidono in differita. Ricordiamocelo per i nostri figli. Lanciamo l’allarme: siamo ancora in tempo”. (Massimo Bonfatti)