«Ancora una volta l’appello di Bruno è rivolto all’uomo. Se vuole salvarsi e salvare con sé la società, l’uomo non deve affidarsi al caso o alla “fortuna traditora”. Deve operare su se stesso, deve “purgarsi, sanarsi, riformarsi”. Deve cercare e trovare in sé la forza per redimersi dalla incoercibile tendenza egoistica, a caratura fortemente antisociale. Per riuscire in questa impresa deve affidarsi alla ragione e all’impegno morale, sollecitati dalla filosofia e dalla cultura umanistica. È con lo sforzo intellettuale che l’uomo si redime, modifica la sua natura, attenua gli istinti animali che lo agitano e diventa persona, cioè soggetto sociale, portatore di diritti e rispettoso dei diritti altrui e del bene comune. Ed è a partire da qui, dal principio di autodeterminazione dell’uomo, dal principio della responsabilità personale, che prende veramente avvio la modernità».