«Costruire nuove chiese vuol dire assicurare a Milano il suo volto cristiano, che rifulge nei secoli della sua storia operosa; vuol dire tramandare ai posteri quella fiamma di fede convinta e fattiva, ricevuta dalle mani dei padri, che deve continuare a brillare con non diminuito splendore. E questa non può conservarsi vivida e pura, ove manchi la chiesa, accogliente Casa di Dio per il conforto degli uomini, ove manchi l’altare, attorno a cui essi si stringano per ricevere Gesù Cristo, ascoltare il Suo Vangelo, e attingervi alimento di vita soprannaturale, e stimolo a esemplari virtù morali e civiche, nel vincolo della mutua carità» Paolo VI (Messaggio per la «Giornata delle nuove Chiese» a Milano, 17 novembre 1963). nella Diocesi di Milano, ogni Chiesa nuova costruita dal 1955 al 1963, sotto la cura pastorale dell’Arcivescovo Giovanni Battista Montini, reca le tracce di tanti suoi pensieri, è una tappa dei suoi programmi, sino al coronamento, a quello stupendo progetto delle ventidue nuove Chiese di Milano dedicate ai Concili della Chiesa: una ispirazione provvidenziale, “ecumenica”, sorta nel cuore di un Arcivescovo che di lì a poco sarebbe diventato Papa, ereditando da san Giovanni XXIII la missione di un Concilio Ecumenico. Un’idea di Chiesa, le sue chiese: uno stesso amore, uno stesso ideale. La grande società dei credenti, l’Ecclesia; la piccola casa di Dio, il tempio.