Dopo un'apposita introduzione sulle permanenze e sulle discontinuità della riforma Gentile del 1923, il volume riunisce qualificati interventi pubblicati originariamente su «Nuova Secondaria» per ricostruire e rileggere le principali questioni filosofiche, storiche, sociali e ordinamentali che hanno attraversato questo provvedimento, certamente il più importante della storia culturale e scolastica del novecento italiano.
Ne emerge un quadro articolato, in cui si ritrovano le molteplici dimensioni che ha assunto tale riforma, gli effetti che essa ha sviluppato, i rapporti intessuti da Gentile con i tanti protagonisti che hanno caratterizzato la storia filosofica e pedagogica del nostro Paese.
Attenzione è anche riservata alle risonanze che la riforma ebbe fuori dai confini italiani. Un terreno quasi inesplorato ma qui indagato con originalità, è costituito dalle ricadute della riforma sulla letteratura in generale e sulla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza in particolare. Settori che si configurano come spazio inedito nel quale misurare la capacità di Gentile di leggere il proprio tempo con il pensiero.
Ne emerge un quadro articolato, in cui si ritrovano le molteplici dimensioni che ha assunto tale riforma, gli effetti che essa ha sviluppato, i rapporti intessuti da Gentile con i tanti protagonisti che hanno caratterizzato la storia filosofica e pedagogica del nostro Paese.
Attenzione è anche riservata alle risonanze che la riforma ebbe fuori dai confini italiani. Un terreno quasi inesplorato ma qui indagato con originalità, è costituito dalle ricadute della riforma sulla letteratura in generale e sulla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza in particolare. Settori che si configurano come spazio inedito nel quale misurare la capacità di Gentile di leggere il proprio tempo con il pensiero.