Virginia Woolf è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come una delle principali figure della letteratura del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi. Le sue più famose opere comprendono i romanzi Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Nella sua opera complessiva sperimentò la tecnica del flusso di coscienza e dotò i suoi personaggi di uno straordinario potere psichico ed emotivo. "Gita al faro" si sviluppa quasi con metodologia scientifica; Woolf non si limita a raccontare una vicenda, che ha toni decisamente autobiografici, ma prende a modello le arti visive, giungendo a concepire un romanzo "postimpressionista". Nessuna trama complessa ma attenzione alle emozioni e all'interiorità, indagine e ricerca psicologica dei personaggi, soprattutto femminili. Per realizzare questo progetto letterario la scrittrice guarda al proprio passato e in particolare agli anni dell'infanzia e dell'adolescenza, con una maturità serena e neutrale. La gita che la signora Ramsey si impegna a fare è posta in dubbio dalle incerte condizioni del tempo, ma, soprattutto, dai timori e speranze, conflitti e riconciliazioni. La gita al faro che anni dopo si farà, sotto il peso dei ricordi, assumerà un significato molto diverso. La storia di "Orlando" è straordinaria: verso la fine del '500 lo vediamo affascinante rampollo di nobilissima famiglia; intorno ai 30 anni diventa improvvisamente una donna; tra corte reale, alta società, bassifondi, Turchi, zingari, affronta incredibili avventure. E vive quasi 400 anni, durante i quali vede il mondo cambiare. Eppure a dare corpo al libro sono le riflessioni sul senso della vita, sul tempo, sulla natura… soprattutto sulla poesia. Il cambiamento di sesso, poi, dà adito a considerazioni su che cosa significhi essere uomo o donna, e su quanto dell'altro sesso sia presente in ciascuno.