La digitalizzazione a cui è sottoposta la società globale contemporanea si manifesta anche nel campo della risoluzione delle controversie, in cui l’impiego di internet consente di azzerare le distanze geografiche fra gli individui ed abbattere costi e tempi di giustizia. È così che, nel panorama delle ADR ( Alternative Dispute Resolution), assumono crescente rilievo teorico e crescente importanza pratica le ODR ( Online Dispute Resolution), che si servono dei mezzi della ICT ( Information and Communications Technology) allo scopo specifico di comporre le liti ‘out of Court’. Ad uno sguardo critico, le ODR dimostrano un effetto standardizzante e spersonalizzante sulla amministrazione stragiudiziale della giustizia, che, unito alla loro progressiva e problematica istituzionalizzazione, le porta ad allontanarsi dagli ideali della cultura ADR da cui pure sono promanate. Il loro carattere di tecnologie legali ‘dirompenti’ trova ulteriore esplicazione una volta calato all’interno del dibattito giusfilosofico sull’avvento della lex informatica e l’emersione del cd. tecno-diritto: la diffusione globale delle ODR, difatti, è riprova di come giuristi, tecnici e società civile siano ormai chiamati a condividere, in forme inedite, un nuovo processo nomopoietico.