Un thriller sul traffico internazionale di rifiuti tossici, un nuovo grande romanzo criminaleIntrigo a Milano: la Guardia della Finanza nella bufera. Il maggiore Fantini viene trovato morto in casa sua, ufficialmente per overdose, un’indagine chiusa frettolosamente per coprire le responsabilità di una cupola misteriosa, che opera sullo sfondo di traffici illegali di rifiuti tossici e armi, sui quali l’ufficiale stava cercando di far luce. Giulia, sua figlia, non accetta la tesi accreditata dalle autorità inquirenti, ma si scontra con un muro di gomma che elude i suoi tentativi di far riaprire l’inchiesta. Ma in un paese sperduto sulle montagne d’Abruzzo, dove lei e suo padre passavano le loro vacanze, viene in possesso di un dossier, predisposto dall’ufficiale, che contiene prove inconfutabili dei suoi sospetti. Un thriller singolare, che tesse una trama complessa ma avvincente, tiene il lettore in continua tensione e lo disorienta. Si rovescia il classico schema del giallo, che, partendo dal dato di un assassinio, presuppone che l’enigma consista nella ricerca del movente e dell’esecutore materiale, dei mandanti e delle loro motivazioni.In questo appassionante romanzo si mette subito in chiaro tutto ciò e l’attenzione si sposta su un misterioso giustiziere e sulla sua capacità di tenere in scacco sia il commissario D’Alessandro e l’agente Trabucco, che indagano sulla morte dell’ufficiale, sia i responsabili del delitto che, braccati, reagiscono con tutti gli strumenti che il potere mette a loro disposizione.L’autoreCarlo Mazzei (1944) è nato a Brescia, ma è vissuto fin da quando era ragazzo in Abruzzo, una splendida regione che ama e che lo ha accolto con simpatia e calore.Si è laureato in Lettere classiche nel 1968 ed ha insegnato Letteratura italiana e latina nei licei per una vita intera. È autore, oltre che di romanzi polizieschi, di favole dialogate e operette morali (In capo al mondo, ed. Tracce, Pescara), che sta rivedendo ed arricchendo per una prossima riedizione.Nonostante per professione abbia passato buona parte della sua vita (e continui a farlo con piacere) in compagnia dei classici della letteratura, ha coltivato nel tempo anche la sua passione per i romanzi gialli, passione che ha affinato con la lettura dei maestri del genere (Edgard Wallace, Agatha Christie, George Simenon, Rex Stout, Ellery Queen, per citare solo i più noti) e si è sviluppata con la frequentazione costante dei maggiori autori moderni, italiani (Camilleri, Carlotto) e soprattutto stranieri (Stieg Larsson, Allan Folsom, Henning Mankell, Jeffery Dreaver, Michael Connelly, e tanti altri, ma in particolare Elizabeth George, che considera un suo punto di riferimento privilegiato per questo filone di letteratura).