È una delle città più fotografate, raccontate, celebrate al mondo, eppure ci sono ancora tanti modi di raccontarla. Dipende dall’attenzione che le si dedica, dalle storie che si è pronti ad ascoltare, dalle strade in cui è ancora bello perdersi, fuori dai pochi metri quadrati dove si concentrano i turisti. La Firenze di un fiorentino come Paolo Ciampi, viaggiatore lento e inquieto, diventa allora un altrove di sogni, misteri, sorprese, più di tante altre destinazioni. Forse il viaggio più lontano, anche se comincia fuori della porta di casa, passa per il pub di quartiere e si conclude nell’osteria degli amici di sempre: da mattina a sera in un incessante smarrirsi e ritrovarsi. "Non dare niente per scontato. Prescindere da ciò che si dice e si legge. Evitare tappe obbligate e informazioni a uso e consumo. Privilegiare dettagli e note a margine, al posto di ciò che è assolutamente da vedere. E, in questo modo, predisporsi a possibili epifanie e abitare poeticamente Firenze"