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Questo ennesimo libro dal titolo: "Lo spettro dell'anima", vuole ricalcare attraverso 101 unità, tra poesie e canzoni, proprio quella titubanza, che appare ancora in essere, nella scelta dei lettori verso i libri di poesie. Non è un caso aver iniziato con la prima poesia, dal titolo: "Auguri di Natale" e terminare con l'ultima poesia con il titolo: "Auguri di Pasqua", giacché le due ricorrenze descrivono e rappresentano la prima, la nascita del figlio dell'uomo e la seconda la morte e la resurrezione sempre del figlio dell'uomo. Ma facendo ritorno alla problematica sulla poesia, decliniamo…mehr

Produktbeschreibung
Questo ennesimo libro dal titolo: "Lo spettro dell'anima", vuole ricalcare attraverso 101 unità, tra poesie e canzoni, proprio quella titubanza, che appare ancora in essere, nella scelta dei lettori verso i libri di poesie. Non è un caso aver iniziato con la prima poesia, dal titolo: "Auguri di Natale" e terminare con l'ultima poesia con il titolo: "Auguri di Pasqua", giacché le due ricorrenze descrivono e rappresentano la prima, la nascita del figlio dell'uomo e la seconda la morte e la resurrezione sempre del figlio dell'uomo. Ma facendo ritorno alla problematica sulla poesia, decliniamo qualunque altro fenomeno religioso, per sottolineare che la deficienza a riguardo della poesia, possa risalire al fenomeno maturato sin dalla rivoluzione industriale del secolo XVIII, al punto da osannare lo svantaggio sul destino della poesia nella società moderna, a riguardo dell'interesse del lettore su essa poesia. Orbene, visto che gli spettri dell'anima risultano imperituri, spererei immortali, che di conseguenza la poesia e il testo di canzone, quale derivati da siffatti spettri immortali, il destino di poesia e canzone, non potrà, almeno credo, che esserne garantito. In facoltosa sintesi, aggiungerei che la figura del poeta-paroliere, è per fortuna ancora oggi colui che riuscirà a dare alla sua poesia o testo di canzone un linguaggio carico di senso, egli ricercherà in breve l'innovazione stilistica. Va fatto osservare che la poesia è sempre stata spinta dalle grandi idee, ma oggi queste idee non hanno più un vate, ossia un profeta, un primo poeta. Ben sappiamo che l'appellativo di vate fu attribuito per la prima volta ad autori latini, impegnati nella ricerca dei valori perduti dell'antica Roma, venuti a mancare durante il periodo di grande corruzione dell'impero di Cesare. Per cui la sua funzione, era quella di proporsi come giuda della comunità, impegnandosi attivamente per il ripristino di valori morali, filosofici ed etici. Nel linguaggio filosofico si tende a differenziare i termini etico e morale, giacché si va preferendo il termine morale per indicare l'insieme di valori umani, norme e costumi di un individuo o di un gruppo e riservando quindi alla parola etica il regime della speculazione filosofica sul comportamento umano, ossia la morale intesa come disciplina. Visto in chiave etico-morale, la poesia non appare più popolare, ma diventa un genere letterario sempre più specialistico, che desta soltanto l'interesse di una ristretta cerchia di cultori. Forse l'unica possibilità per la poesia è certamente quella di cambiare modo di mostrarsi, ma credo che essa, forse già l'ha fatto. Infatti dagli anni 2000, di questo terzo millennio, un'epoca caratterizzata dal dominio assoluto della tecnologia e del digitale, è sembrato che di poesia non se ne parli più, o almeno che se ne parli di meno e diversamente. Forse, aggiungerei che non se ne parla come vorremmo, ma la verità è che la poesia ha cambiato nome, giacché, non è più la poesia a piacere e a suscitare libero interesse, ma è la canzone ad affascinare in maniera prioritaria. Eppure nella realta tecnica e letteraria è affermativo dire che gli elementi fondamentali della poesia sono ciò che compongono la struttura e il significato della poesia stessa (come il ritmo, la metrica, l'immagine, il tono e la lingua), componenti anche presenti nei testi delle canzoni. Resta il fatto che i parolieri di canzoni dovranno sempre più far menzione, oltre all'amore, anche di fatti e vicende diverse, come le guerre, il clima, la povertà, ecc..., affinché le canzoni diano quei concetti della poesia tradizionale, ma cantati e ritmati, anche prendendo a prestito poesie di poeti importanti, di quelli che hanno segnato la storia letteraria e poetica, sia italiana che europea.