Cardamone bussa alla porta dei confini estremi della storia – oltre i quali, a monte, pesa l’interdetto – per delineare, a valle, una ipotesi di storia a venire verso cui orientare le coscienze e riattivare l’energia propositiva di un pensiero utopico fatto di fantasia e di ragione; e questa ipotesi non abbisogna di esplicitazioni, di enunciazioni di dettaglio, trovandosi illuminata nei suoi presupposti dagli atti di interpretazione conseguenti a quel bussare, a quell’estrarre allegorico, a quell’arrischiare letture del senso delle origini, al di qua della storia che è usualmente scritta e tràdita dalla penna del potere, come non possiamo non sapere oramai (dalla prefazione di Marcello Carlino).