"Vai Manu, vai, corri, arriverà la discesa e dovrai solo frenare, dovrai chinare la tua bici all'interno delle curve e correre, ti riposerai e arriverai al traguardo. È solo una tappa, una dannata tappa da vincere, ma solo una tappa. Il giro si vince alla fine, ed è ancora lungo." Gìrano è l’avvincente trasposizione, per frammenti ed immagini, del pensiero assordante di un padre il cui piccolo figlio patisce una lunga e grave malattia. In questa lucida elaborazione in tempo reale di una esperienza lacerante, l’apologia della bicicletta è la metafora efficace di un inseguimento esistenziale. Ci si ritrova così a correre con Guglielmo Gianolio avendo il timore di restare senza fiato.