Questo libro narra la storia fantasy di un piccolo pianeta chiamato Scuola, che orbitava nella Galassia di Matrioska. Questo mondo, pur posizionato a diversi anni luce dal nostro, era conosciuto da tutti su Terra grazie alla sua cultura millenaria. La presenza su di esso di un enorme faro, secondo solo a quello mitico di Alessandria, lo aveva reso un luogo leggendario in tutto l’universo. Scuola era la meta di riferimento di tutti i viandanti dello spazio, un posto su cui fermarsi, acquisire conoscenze, orientarsi e recuperare le giuste energie, prima di ripartire.
Sul pianeta regnavano pace, conoscenza e armonia, ma dopo la barbara invasione dei Saturniani quel luogo non fu più lo stesso.
Gli abitanti di Saturno erano chiamati anche pirati neri e navigavano per lungo e per largo il cosmo, in cerca di viaggiatori persi da depredare. In questa ottica il pianeta Scuola era divenuto una seria minaccia per le economie di questi criminali e quindi andava annientato.
Questi cacciatori spietati navigarono a velocità di curvatura su astronavi invisibili e, una volta raggiunta l’atmosfera del brillante pianeta, lo attaccarono su più fronti. Attraverso l’uso di armi supertecnologiche in grado di liquefare anche la pietra, sciolsero tutti i monumenti e i simboli più importanti, anche la luce del faro leggendario improvvisamente svanì. Dalla nave madre furono lanciate milioni di piccole capsule rettangolari contenenti il virus della paura chiamato “mainstream”. Il Virus lanciato espose l’intero mondo al panico e la paura dilagò.
Nel giro di qualche anno scolastico, il terrore raggiunse le tribù più storiche, ma quella che ne rimase più colpita fu quella dei “Maestri Acritici”, abitanti del pianeta che già ben prima della guerra avevano spento le loro passioni, vivendo nel credo di un Dio del denaro e del benessere, chiamato Twenty-Seven.
I Saturniani lentamente occuparono tutto quello che poterono e si mostrarono infine al pianeta con le loro flotte. Tutto finì sotto il loro pieno controllo e iniettarono a tutti un robotizzante microchip. Ma la popolazione, distratta dal mainstream, neanche alzando gli occhi in alto capì. E, nel caos generale creatosi nella stratosfera, la luce divenne fioca e il loro sole sbiadì. Un’operazione andata a buon fine se non fosse stato per coloro che quella sera, avendo uno strano sentore, rimasero vigili e non dormirono.
Ma Guerre spaziali su Pianeta Scuola non è purtroppo una storia fantasy di un’invasione esterna che minaccia un pianeta alieno. Intende invece essere la metafora che fotografa drammaticamente l’assurdo storico in cui oggi giace la scuola dei nostri figli. È un saggio che, rivolto non solo agli insegnanti ma anche e soprattutto ai genitori, può costituire un utilissimo strumento di riflessione per difendere le nuove generazioni dal transumanesimo, dall’omologazione e dai sempre più pressanti condizionamenti “pandemici”, della cancel culture e dei falsi e fuorvianti miti delle ideologie woke, gender e green. Per riscoprire la più autentica e imprescindibile dimensione umana.
Con prefazione di Nicola Bizzi.
Sul pianeta regnavano pace, conoscenza e armonia, ma dopo la barbara invasione dei Saturniani quel luogo non fu più lo stesso.
Gli abitanti di Saturno erano chiamati anche pirati neri e navigavano per lungo e per largo il cosmo, in cerca di viaggiatori persi da depredare. In questa ottica il pianeta Scuola era divenuto una seria minaccia per le economie di questi criminali e quindi andava annientato.
Questi cacciatori spietati navigarono a velocità di curvatura su astronavi invisibili e, una volta raggiunta l’atmosfera del brillante pianeta, lo attaccarono su più fronti. Attraverso l’uso di armi supertecnologiche in grado di liquefare anche la pietra, sciolsero tutti i monumenti e i simboli più importanti, anche la luce del faro leggendario improvvisamente svanì. Dalla nave madre furono lanciate milioni di piccole capsule rettangolari contenenti il virus della paura chiamato “mainstream”. Il Virus lanciato espose l’intero mondo al panico e la paura dilagò.
Nel giro di qualche anno scolastico, il terrore raggiunse le tribù più storiche, ma quella che ne rimase più colpita fu quella dei “Maestri Acritici”, abitanti del pianeta che già ben prima della guerra avevano spento le loro passioni, vivendo nel credo di un Dio del denaro e del benessere, chiamato Twenty-Seven.
I Saturniani lentamente occuparono tutto quello che poterono e si mostrarono infine al pianeta con le loro flotte. Tutto finì sotto il loro pieno controllo e iniettarono a tutti un robotizzante microchip. Ma la popolazione, distratta dal mainstream, neanche alzando gli occhi in alto capì. E, nel caos generale creatosi nella stratosfera, la luce divenne fioca e il loro sole sbiadì. Un’operazione andata a buon fine se non fosse stato per coloro che quella sera, avendo uno strano sentore, rimasero vigili e non dormirono.
Ma Guerre spaziali su Pianeta Scuola non è purtroppo una storia fantasy di un’invasione esterna che minaccia un pianeta alieno. Intende invece essere la metafora che fotografa drammaticamente l’assurdo storico in cui oggi giace la scuola dei nostri figli. È un saggio che, rivolto non solo agli insegnanti ma anche e soprattutto ai genitori, può costituire un utilissimo strumento di riflessione per difendere le nuove generazioni dal transumanesimo, dall’omologazione e dai sempre più pressanti condizionamenti “pandemici”, della cancel culture e dei falsi e fuorvianti miti delle ideologie woke, gender e green. Per riscoprire la più autentica e imprescindibile dimensione umana.
Con prefazione di Nicola Bizzi.