Giacomo Scotti è uno scrittore della minoranza italiana in Istria e a Fiume. Ci è diventato, non è uno scrittore autoctono, come Nelida Milani o Laura Marchig, per fare i nomi di due autrici pubblicate dalla nostra casa editrice. In Italia è particolarmente noto per i suoi libri di Storia, taluni discussi, altri illuminanti su una realtà altrimenti sconosciuta. E' Scotti che ha fatto conoscere agli italiani l'inferno di Goli Otok, l'isola del Quarnero trasformata da Tito in un lager per gli oppositori legati, o semplicemente sospettati di esserlo, a Mosca dopo l'espulsione nel 1948 della Jugoslavia dal Cominform. Ed è Scotti che ci ha fatto conoscere pagine altrimenti nascoste o paludate dalla retorica nazionalista della più recente guerra interetnica che ha fatto della Jugoslavia un paese ex.In questo libro di racconti conosciamo un altro Scotti, più intimo, più legato ai ricordi della sua vita personale e famigliare, che vanno dal suo paese natale, Saviano, in provincia di Napoli, alla Fiume e all'Istria viste con gli occhi della nostalgia di un periodo, quello dell'immediato dopoguerra, che ha in questo scrittore un testimone privilegiato per la sua carriera professionale svoltasi sempre nell'ambito della informazione.