I paesi hanno i loro fati, come le opere umane. Non basta che sieno belli, sani, ricchi di prodotti naturali, e d’opere d’arte per attirare concorso di visitatori. Bisogna che sieno sulla corrente dei viaggiatori, che la fama e la moda li faccia ricercati. Il bacino dell’Oglio, dalle fonti alla di lui diffusione nel piano oltre Palazzolo, comprendente la Valle Camonica ed il lago d’Iseo, è de’ più vari, belli ed interessanti d’Italia, pel paesaggio, per la storia naturale, pei monumenti, per gli oggetti d’arte, per le memorie storiche, per le industrie. E nondimeno male e pochissimo è noto, radamente è visitato dai forestieri. Quantunque già da oltre un secolo lo abbia celebrato nelle eleganti sue lettere inglesi Elisabetta Mary Worley Montague. Eccitata dalle quali nell’estate del 1868 venne a vederlo la graziosa signora tedesca Ida Düringsfeld, e se ne compiacque così, che ne mandò descrizione diligente al giornale Ausland, che pubblicolla il 16 gennaio 1869. La Düringsfeld meravigliò che il bel lago Sebìno fosse quasi dimenticato dagli Italiani e dagli stranieri.