Helgoland è un’isola nel mare del nord dove Werner Heisenberg ha pensato la sua teoria della fisica quantistica che ancora oggi porta con sé enigmi e conferme. L’idea di questo pezzo scritto per la Soñada nasce dopo la lettura di un libro di Carlo Rovelli “Helgoland” e dopo le molte chiacchierate fatte con Antonella Fatai amica fraterna che si occupa di matematica, di fisica e di insegnamento da tutta la vita. L’inizio del pezzo, infatti, non è casuale. Dal principio fino a battuta ventiquattro viene sviluppato un canone a specchio retrogrado. In questo tipo di canoni la voce che segue inizia dall'ultima nota della precedente e prosegue all'indietro, terminando con la nota iniziale da cui è partita. Se si sovrappongono battuta uno e battuta ventiquattro o battuta ventitré e battuta due, e cosi via, si osserverà come i contenuti siano sovrapposti e uno viene invertito, ecco perché retrogrado. Successivamente si ha un vorticoso “tempo moderato” che rende tutto molto più fluido, con suoni profondi e bassi per poi tornare in un tempo “sognante e fluttuante” al nostro canone retrogrado a specchio che questa volta viene ulteriormente invertito nella sua struttura interna, l’inizio diventa la fine e la fine diventa l’inizio. Dedico questa opera alla Famiglia Conti Fatai a Paolo, Antonella, Maria, Elisa, Anna, Matteo, Lorenzo and Elena Sofia. Una parte di me mi lega a loro in modo indissolubile, con una amicizia fraterna.
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