Edoardo è uomo in carriera, torna a casa dopo un lungo soggiorno all’estero e s’immerge nuovamente nella quotidianità, attraverso un viaggio tra celebri vulcani che cedono il passo a temibili confratelli in un’Europa smarrita, dall’Islanda passando per Londra fino al meridione d’Italia, confini un tempo invalicabili. Sostiene un equilibrio con la voce della coscienza interiore presa a prestito da un “mare” di amici. Lo mettono spalle al muro con rasoiate umoristiche per richiamarlo ad un cambio di passo e lasciare perdere alcuni modi di stare al mondo. Un susseguirsi di vicende costellate di personaggi tipici come il sarto Pasquale, donna Luisa e la bella Adne Lösenthal. Lontani stereotipi leonini, immagine di quanto l’umanità stia perdendo nella sua simultaneità, riflessioni inserite in un passaggio fondamentale della storia contemporanea. Uno sguardo sull’io cui tutti, prima o poi, fanno i conti; donne ed uomini alle prese con l’ingresso nel secolo della “liquidità”, delle relazioni usa e getta, degli incroci senza segnaletica.