«Bellezza, dovrebbe essere insegnata fin da piccoli, quell’esaltante affinamento dei sensi che diventano, così, capaci di cogliere impercettibili e delicate sfumature di gradevolezza, anche in momenti di intima solitudine ed in corpi e pensieri umanamente e fortunatamente imperfetti. Bellezza e azzardo, quel coraggio capace di distaccarsi dal coro rumoroso e triste che fa da commento gregoriano all’omologazione, che fa sorridere per strada ad un passante senza un motivo razionale (e ché? Vuole un motivo per sorridere?), che fa uscire di casa con indosso un allegro accostamento di colori azzardati capaci di rispecchiare e trasmettere lo spettro interiore. Bellezza e fantasia, quell’impercettibile carica elettrica che fa guardare le cose, gli eventi e le persone da un punto di vista splendidamente, liberamente e concretamente infantile, verde incompiuto…».