Prefazione di Danilo Zagaria
Illustrazioni di Gabriele Operti
Benvenuti in un giardino straordinario, popolato da piante bizzarre e stupefacenti, talvolta misteriose e letali, ma tutte accomunate da una caratteristica: sono germogliate dalla fantasia di uno scrittore.
Hortus mirabilis è un’antologia di racconti di botanica inesistente: ogni capitolo una pianta, ogni pianta una storia firmata da una penna italiana.
Le illustrazioni a colori che accompagnano ognuno dei tredici racconti danno vita, pagina dopo pagina, a una galleria di meraviglie naturali in cui perdersi per riscoprire la forza immaginifica del regno vegetale.
«Quando la creatività di un autore dà voce al cuore weird di una pianta, il risultato è spiazzante e splendidamente ibrido. Le piante delle opere brevi [raccolte in questo volume] sconvolgono la vita dei protagonisti, colonizzandola con la loro presenza perturbante, che spesso contiene la speranza, o la minaccia, di un futuro diverso dal solito, caratterizzato da una profonda stranezza.»
Dalla prefazione di Danilo Zagaria
Illustrazioni di Gabriele Operti
Benvenuti in un giardino straordinario, popolato da piante bizzarre e stupefacenti, talvolta misteriose e letali, ma tutte accomunate da una caratteristica: sono germogliate dalla fantasia di uno scrittore.
Hortus mirabilis è un’antologia di racconti di botanica inesistente: ogni capitolo una pianta, ogni pianta una storia firmata da una penna italiana.
Le illustrazioni a colori che accompagnano ognuno dei tredici racconti danno vita, pagina dopo pagina, a una galleria di meraviglie naturali in cui perdersi per riscoprire la forza immaginifica del regno vegetale.
«Quando la creatività di un autore dà voce al cuore weird di una pianta, il risultato è spiazzante e splendidamente ibrido. Le piante delle opere brevi [raccolte in questo volume] sconvolgono la vita dei protagonisti, colonizzandola con la loro presenza perturbante, che spesso contiene la speranza, o la minaccia, di un futuro diverso dal solito, caratterizzato da una profonda stranezza.»
Dalla prefazione di Danilo Zagaria