** Seconda edizione, anno 2020 **
Sono stati rivisti i link ed è stata aggiunta una breve descrizione delle app relative ai cammini, con una disamina dei contenuti e della facilità o meno d'utilizzo.
Si fa un gran parlare del cammino di Santiago. Molti l’hanno percorso, tutto o in parte, tanti vorrebbero partire per farlo. Quasi sempre si usa il singolare, ma è il plurale ad essere più adatto. Infatti, i cammini di Santiago sono una sorta di ragnatela che copre l’intera Spagna, coi fili impalpabili che l’attraversano da parte a parte, magari per mille chilometri e più, fino a convergere all’estremo nord-ovest, nel punto d’incontro del mar Cantabrico con l’oceano Atlantico.
Numerosi sono i cammini. Tra i più conosciuti e frequentati: il francés, che ha inizio a Saint Jean Pied-de-Port, prima tappa a Roncisvalle, sviluppo di 780 chilometri percorribili in un mese circa di cammino; la via de la plata, di sicuro la più solitaria e la più suggestiva, da Siviglia, mille chilometri giusti giusti, un sogno ad occhi aperti; il primitivo, col profumo intenso del bosco e delle montagne, temuto per i forti dislivelli di alcune tappe; quello del norte, più una carretera che un cammino, tanto asfalto, troppo, che massacra le gambe.
Nel giro di sei anni li ho percorsi tutti: quasi tremila chilometri a piedi. Mi hanno dato tanto. Quello che sono adesso lo devo a loro.
I cammini sono ben segnalati. Le flechas amarillas sono le compagne fidate dei viandanti in terra di Spagna. In certi luoghi, tuttavia, le indicazioni latitano. Di solito all'uscita delle grandi città. Talvolta sono confuse e contraddittorie. Per evitare di perdersi è opportuno utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, in particolare GPS e smartphone. Anche se perdere la strada può rivelarsi istruttivo. Persino utile in qualche caso.
La guida presente non descrive i cammini. Per questo esistono in commercio svariate pubblicazioni. Una porta la mia firma, s’intitola “Il ladro di passi”. È il racconto dei primi tre pellegrinaggi, un diario on the road carico delle emozioni che la via quotidianamente regala.
Questo vuol essere un agile manualetto, che illustra in dettaglio l'utilizzo dello smartphone lungo il percorso. Magari per poterlo gustare con maggior serenità. In pienezza. Le indicazioni fornite valgono per il sistema operativo Android.
Sono stati rivisti i link ed è stata aggiunta una breve descrizione delle app relative ai cammini, con una disamina dei contenuti e della facilità o meno d'utilizzo.
Si fa un gran parlare del cammino di Santiago. Molti l’hanno percorso, tutto o in parte, tanti vorrebbero partire per farlo. Quasi sempre si usa il singolare, ma è il plurale ad essere più adatto. Infatti, i cammini di Santiago sono una sorta di ragnatela che copre l’intera Spagna, coi fili impalpabili che l’attraversano da parte a parte, magari per mille chilometri e più, fino a convergere all’estremo nord-ovest, nel punto d’incontro del mar Cantabrico con l’oceano Atlantico.
Numerosi sono i cammini. Tra i più conosciuti e frequentati: il francés, che ha inizio a Saint Jean Pied-de-Port, prima tappa a Roncisvalle, sviluppo di 780 chilometri percorribili in un mese circa di cammino; la via de la plata, di sicuro la più solitaria e la più suggestiva, da Siviglia, mille chilometri giusti giusti, un sogno ad occhi aperti; il primitivo, col profumo intenso del bosco e delle montagne, temuto per i forti dislivelli di alcune tappe; quello del norte, più una carretera che un cammino, tanto asfalto, troppo, che massacra le gambe.
Nel giro di sei anni li ho percorsi tutti: quasi tremila chilometri a piedi. Mi hanno dato tanto. Quello che sono adesso lo devo a loro.
I cammini sono ben segnalati. Le flechas amarillas sono le compagne fidate dei viandanti in terra di Spagna. In certi luoghi, tuttavia, le indicazioni latitano. Di solito all'uscita delle grandi città. Talvolta sono confuse e contraddittorie. Per evitare di perdersi è opportuno utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, in particolare GPS e smartphone. Anche se perdere la strada può rivelarsi istruttivo. Persino utile in qualche caso.
La guida presente non descrive i cammini. Per questo esistono in commercio svariate pubblicazioni. Una porta la mia firma, s’intitola “Il ladro di passi”. È il racconto dei primi tre pellegrinaggi, un diario on the road carico delle emozioni che la via quotidianamente regala.
Questo vuol essere un agile manualetto, che illustra in dettaglio l'utilizzo dello smartphone lungo il percorso. Magari per poterlo gustare con maggior serenità. In pienezza. Le indicazioni fornite valgono per il sistema operativo Android.