Questa selezione di testi di Dino Campana intende evidenziare l'influenza che il mare, durante gli innumerevoli vagabondaggi del poeta, ha esercitato su di lui. E se per lungo tempo si è creduto che Campana fosse estraneo ad una ispirazione "marina", collocandosi in un certo senso al di fuori dei canoni poetici novecenteschi, Enrico Gurioli ce lo rivela "poeta del mare": non nel senso che il mare compaia come elemento visionario o immaginato. E neppure nel senso che vi siano nella sua poesia tracce dirette di dove e quando si sia imbarcato o quali tragitti abbia percorso. Ma vi si trovano il racconto e il linguaggio della cultura del mare, le prospettive e gli angoli visuali, la descrizione di ciò che accade tra le onde. Per cercare di capire il rapporto che Campana ha con il mare quindi occorre lavorare, come Enrico Gurioli sostiene e propone in questo volumetto, su quelli che sono gli indizi che si ritrovano nei suoi componimenti e in alcune sue lettere, cercare l'essenza di questo rapporto nella mappa dei luoghi che egli descrive, senza andare a cercare le prove in altre testimonianze, sapendo che i testi di Campana sono essi stessi il territorio in cui egli si muove e vive: la sua vita.