Con questo libro, il quarto nella carriera di scrittore di Marco Franchini, egli stravolge completamente i suoi abituali riferimenti ai monti e alla vita là vissuta per cimentarsi con un giallo. Ed è cambiata anche l’ambientazione, avendo collocato i suoi personaggi nella Pianura Padana dell’immediato dopoguerra, dando vita ad una storia semplice nella sua concezione ma al contempo ricca di colpi di scena e con un finale a sorpresa. L’abilità dimostrata nel sapersi destreggiare nel mondo dell’investigazione di un tempo, senza tecnologia e metodi scientifici di ultima generazione, denota nell’autore una profonda passione per il giallo di una volta e per il “mondo in bianconero” come lo definisce egli stesso. Il protagonista principale, il commissario Locatelli, è un personaggio solitario ed inquieto, un puro che crede fermamente in ciò che fa e che non si piega ad alcun tipo di compromesso pur di conseguire il risultato di far trionfare la giustizia. Distaccato da Bergamo in un paesino della pianura sotto il Po per punizione, si trova coinvolto in un caso davvero importante che lo impegna quasi allo sfinimento, malvoluto dalla comunità perché “forestiero” e perché diretto, senza peli sulla lingua. Quello che inizialmente sembra un banale caso di furto, si rivela poi un vero rompicapo che sfocia in tre diversi filoni di indagine. Con abilità e tanto lavoro di pura investigazione, il commissario Dario Locatelli saprà portare alla risoluzione di tutti i casi e la comunità ed i suoi superiori dovranno ricredersi nei suoi confronti. L’autore anche stavolta non si limita a raccontare la storia, i fatti, ma descrive con dovizia di particolari e con il consueto amore per la terra che lo contraddistingue, il paese dove è stato ambientato il giallo. Nonostante l'ambientazione non riveli mai il vero nome del luogo in cui le vicende si svolgono, risulterà evidente, soprattutto a chi vive in quel paese reale per la descrizione di particolari che esistono tutt'oggi, quale questi possa essere. I nomi dei personaggi sono di pura invenzione ma, avendo l'autore attinto ai tipici cognomi della zona, potrebbe essere che vi siano coincidenze ai fini narrativi da ritenersi puramente casuali. Ogni riferimento a luoghi, cose o persone reali o realmente esistiti è da ritenersi pertanto puramente casuale. L'immagine di copertina è dell'autore.