Anno 1499: per un quarto di secolo il ducato di Milano, governato da Ludovico il Moro per conto del nipote Gian Galeazzo Maria Sforza, ha imposto la sua ricchezza e la sua potenza. In una corte raffinata e gaudente, che ospita Leonardo da Vinci e Bramante, la magnificenza del Moro è però densa di ombre: si dice che il nipote sia morto avvelenato per suo ordine. Quando cominciano ad apparire cadaveri e strani messaggi in codice, tutto crolla e un nuovo giro della ruota della Fortuna decreta un tempo molto diverso. I Francesi sono alle porte di Milano e costringono Ludovico il Moro alla fuga: li guida un condottiero milanese, Gian Jacopo Trivulzio, vecchio amico del Moro, che ora odia il Duca perché ha tarpato i suoi sogni di gloria, preferendogli un mediocre comandante, il genero e bel giostratore Galeazzo Sanseverino. Il Moro, ormai piegato dalla paura, dal rimorso e dagli incubi, per un breve tempo (cento giorni, appunto), affidandosi all’aiuto dei mercenari svizzeri, riesce a tornare a Milano. Ma attorno a lui gli omicidi continuano e occulte presenze lo fanno dubitare di tutti, richiamando le sue responsabilità non solo sulla morte del nipote, ma anche sull’assassinio di suo fratello maggiore, il Duca Galeazzo Maria Sforza, ucciso trent’anni prima in una congiura mai del tutto chiarita…