I cento ritratti siamo noi: le persone. Colte in momenti comuni o paradossali, ma sempre carichi di elettricità umana, sia nella rinuncia che nella rivolta.
Sono presenti la frustrazione, le dipendenze, il lavoro, la follia, il sesso, il timbro di una resa e l’ironia per abbatterla; ci sono le domande attorno a un suicidio, un 18 preso all’università, un incontro del terzo tipo, la lista di una persona che assomiglia, il rapporto con degli occhiali da vista, e molto altro ancora della commedia umana.
Ogni ritratto inizia con un nome, come trasfigurazione letteraria di un dipinto su tela, mentre la brevità ne è la cornice.
Nella galleria, sono presenti anche animali e oggetti, e i rapporti che le persone intrecciano con ognuno di essi nel quotidiano.
Sono immagini rese statiche o in movimento grazie alle parole, con tutto ciò che di implicito e nascosto si trova al loro interno.
Ogni tela di un dipinto, infatti, è tessuta con una trama, molto più vasta e sottile di ciò che si pensi.
Sono presenti la frustrazione, le dipendenze, il lavoro, la follia, il sesso, il timbro di una resa e l’ironia per abbatterla; ci sono le domande attorno a un suicidio, un 18 preso all’università, un incontro del terzo tipo, la lista di una persona che assomiglia, il rapporto con degli occhiali da vista, e molto altro ancora della commedia umana.
Ogni ritratto inizia con un nome, come trasfigurazione letteraria di un dipinto su tela, mentre la brevità ne è la cornice.
Nella galleria, sono presenti anche animali e oggetti, e i rapporti che le persone intrecciano con ognuno di essi nel quotidiano.
Sono immagini rese statiche o in movimento grazie alle parole, con tutto ciò che di implicito e nascosto si trova al loro interno.
Ogni tela di un dipinto, infatti, è tessuta con una trama, molto più vasta e sottile di ciò che si pensi.