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I compiti sono discriminanti proprio perché indiscriminati; fanno male soprattutto a chi della scuola ha più bisogno e dalla scuola viene respinto. Per alcuni, svolgerli è relativamente semplice, altri devono impegnarsi molto di più, e troppi sono quelli che non riescono. I compiti sono una delle cause dell'abbandono scolastico. Inoltre, risultano avvantaggiati gli studenti che possono contare su genitori in grado di seguirli o di offrire loro un aiuto (ma questo eccesso di responsabilizzazione della famiglia non fa che rendere più iniqua, censitaria e classista la scuola): il giorno dopo i…mehr

Produktbeschreibung
I compiti sono discriminanti proprio perché indiscriminati; fanno male soprattutto a chi della scuola ha più bisogno e dalla scuola viene respinto. Per alcuni, svolgerli è relativamente semplice, altri devono impegnarsi molto di più, e troppi sono quelli che non riescono. I compiti sono una delle cause dell'abbandono scolastico. Inoltre, risultano avvantaggiati gli studenti che possono contare su genitori in grado di seguirli o di offrire loro un aiuto (ma questo eccesso di responsabilizzazione della famiglia non fa che rendere più iniqua, censitaria e classista la scuola): il giorno dopo i compiti a casa, i ragazzi svantaggiati lo sono un po' di più. Un'evidente ingiustizia a danno di chi è già escluso e che in tal modo risulta ulteriormente penalizzato.Nel parlano, in questo agile dossier, il dirigente scolastico che ha fondato il movimento: “Basta compiti!”, i genitori che testimoniano le sofferenze proprie e dei loro figli (assurde, dannose) e i docenti che raccontano la gioia di imparare insieme in una scuola liberata dall'oppressione dei compiti – contributi riportati nelle pagine facebook: “Basta compiti!” e “Docenti e dirigenti a Compiti Zero”.