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Ockham considera in accordo con la dottrina cristiana che Dio abbia una prescienza infallibile dei futuri contingenti.Pertanto sviluppa il suo punto di vista sulla verità e sui futuri contingenti e lo usa per risolvere i problemi sulla predestinazione e sulla prescienza di Dio. Qui però si presenta il problema del fatalismo. Per spiegare cos'è il fatalismo in una frase: se qualcuno ha agito in qualche modo doveva agire così; e se qualcuno agirà in qualche modo deve necessariamente agire così. Aristotele , nel De interpretatione, 9, argomenta così: ogni proposizione, sia concernente il passato…mehr

Produktbeschreibung
Ockham considera in accordo con la dottrina cristiana che Dio abbia una prescienza infallibile dei futuri contingenti.Pertanto sviluppa il suo punto di vista sulla verità e sui futuri contingenti e lo usa per risolvere i problemi sulla predestinazione e sulla prescienza di Dio. Qui però si presenta il problema del fatalismo. Per spiegare cos'è il fatalismo in una frase: se qualcuno ha agito in qualche modo doveva agire così; e se qualcuno agirà in qualche modo deve necessariamente agire così. Aristotele , nel De interpretatione, 9, argomenta così: ogni proposizione, sia concernente il passato sia concernente il futuro, è o vera o falsa. Si consideri la proposizione concernente il futuro: domanipioverà alle 7. Questa proposizione è vera o falsa. Se è vera niente potrà impedire che domani pioverà alle 7, se è falsa domani non pioverà alle 7 e niente potrà impedirlo. Quindi, se è vero ora e da sempre che domani pioverà alle 7, allora necessariamente domani pioverà alle 7; e se è falso ora e da sempre che domani pioverà alle 7, allora è impossibile che domani pioverà alle 7. Ockham, nel suo commento al De interpretatione,9, cerca di riportare in vita la contingenza, annullata nel mondo fatalistico e necessario generato dagli esiti di tale argomento, riflettendo sulle nozioni di modalità, verità e falsità. Le modalità in questione non sono logiche ma reali: 'piove' è contingente se e solo se 'piove' ha validità e 'non piove' ha validità ; 'piove' è necessario se e solo se 'non piove' non ha validità; e 'piove' è impossibile se e solo se 'piove' non ha validità. Da un lato, la validità è considerata causalmente: se qualcosa è sufficiente causalmente a favore di 'piove', 'non piove' non ha validità e 'piove' è necessario; ma laddove non ci sia sufficienza causale a favore di 'piove' e di 'non piove', entrambi hanno validità e 'piove' è contingente. Dall'altro, la contingenza è indeterminatezza ontologica, poiché laddove i contrari hanno validità, la validità di 'piove' non permane dopo che 'non piove' sia diventato realtà a tutti gli effetti. Quindi, Ockham asserisce che solamente gli eventi, le azioni e le relazioni passate sono necessari, non nel senso che i loro contrari siano logicamente impossibili, ma nel senso che le cose non possono andare più diversamente da come sono andate .1Ockham attribuisce ad Aristotele la visione della proposizione come ciò che può essere vero o falso a seconda della sua adeguatezza o non adeguatezza alla realtà.2Ma laddove le proposizioni sui futuri contingenti abbiano una doppia validità così deve essere anche per i loro valori di verità.3Dato che le cose (eventi ,azioni e relazioni) sono determinate o indeterminate solo in un istante prestabilito, allo stesso modo le proposizioni corrispondenti sono vere o false in modo determinato o indeterminato, non in modo assoluto, ma in un istante prestabilito.