«Non c'è nulla di anormale nel fatto che un giocatore di scacchi sia anormale: è normale!» Vladimir Nabokov, il celebre autore di Lolita, descrive così la naturale essenza dello scacchista. Il genio come requisito minimo, la follia come malattia professionale: elementi comuni a tutti i più grandi maestri di questa disciplina antica e unica. A cominciare dall'americano Paul Morphy, che cominciò ad avvertire disturbi mentali proprio agli albori del professionismo, e arrivando al russo Alexander Alekhine, che spesso si presentava ubriaco ai tornei, passando per il “Mago di Riga” Michail Tal – una vita, la sua, spesa tra tornei, tanti amori e beffe al Kgb – e il celebre Bobby Fischer, tra i più geniali e stravaganti di tutti i tempi, l'alfiere del mondo occidentale in contrapposizione all’ineguagliabile scuola russo-sovietica. Senza dimenticare campionesse straordinarie come Clarice Benini e Judit Polgár. Il mondo degli scacchi è violenza e strategia, adrenalina e concentrazione, scienza e creatività, capaci di attrarre e suggestionare anche chi non ha mai mosso un pedone su una scacchiera. Conferma data dal successo planetario ottenuto dalla serie tv Netflix La regina degli scacchi, che ha riattivato e diffuso l’interesse per questo sport tra i più giovani. In un libro denso di storia, aneddoti, curiosità e retroscena, Adolfo Mollichelli apre le porte di questo gioco magico a qualsiasi tipo di lettore, dal neofita al curioso, dall’appassionato al giocatore più accanito.