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La raccolta comprende dodici novelle scritte e pubblicate fra il 1901 e il 1905. Nove sono di argomento sardo; una è ambientata in una famiglia di ricchi proprietari padani; e due ritraggono un ambiente piccolo-borghese. Insieme rappresentano uno spaccato di vita cittadina e paesana, in un ampio orizzonte geografico da cui risulta l’impatto fra differenti mentalità, aspirazioni, comportamenti e tenore di vita. C’è uno snellimento della trama nella contrazione del tempo della storia: episodi di breve durata che talvolta si risolvono nello spazio di una scena o di un sogno e portano in…mehr

Produktbeschreibung
La raccolta comprende dodici novelle scritte e pubblicate fra il 1901 e il 1905. Nove sono di argomento sardo; una è ambientata in una famiglia di ricchi proprietari padani; e due ritraggono un ambiente piccolo-borghese. Insieme rappresentano uno spaccato di vita cittadina e paesana, in un ampio orizzonte geografico da cui risulta l’impatto fra differenti mentalità, aspirazioni, comportamenti e tenore di vita.
C’è uno snellimento della trama nella contrazione del tempo della storia: episodi di breve durata che talvolta si risolvono nello spazio di una scena o di un sogno e portano in superficie pensieri e conflitti rimossi; oppure sono incentrati su un’esperienza breve interiorizzata.
Il titolo della raccolta introduce a una varietà di casi in cui la vita e la morte sembrano tendere trappole impreviste o prendersi gioco di personaggi indifesi di fronte all’imprevedibilità della vita e della morte.
Autorenporträt
Deledda was born in Nuoro, Sardinia, into a middle-class family, to Giovanni Antonio Deledda and Francesca Cambosu, as the fourth of seven siblings. She attended elementary school (the minimum required at the time) and was then educated by a private tutor (a guest of one of her relatives) and moved on to study literature on her own. It was during this time that she started displaying an interest in writing short novels, mostly inspired by the life of Sardinian peasants and their struggles. Her teacher encouraged her to submit her writing to a newspaper and, at age 13, her first story was published in a local journal. Some of Deledda's early works were published in the fashion magazine L'ultima moda between 1888 and 1889. In 1890 Trevisani published Nell'azzurro (Into the Blue), her first collection of short stories. Deledda's main focus was the representation of poverty and the struggles associated with it through a combination of imaginary and autobiographical elements. Her family wasn't particularly supportive of her desire to write.