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I lunghi giorni della pena (eBook, PDF) - Francesco Gabrielli, Gabriel
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8 settembre 1943: Italia e Alleati annunciano l’armistizio. Il governo nazista reagisce prontamente ordinando alle proprie forze armate il disarmo e la cattura dei soldati italiani. Alla richiesta di continuare a combattere la grande maggioranza dei militari catturati oppone un rifiuto, subendo per questo la deportazione in Germania e l’internamento in campi di lavoro.A questi uomini è assegnata la qualifica arbitraria di Internati Militari Italiani, ed essi sono utilizzati, fino alla fine del conflitto, come manodopera coatta nell’industria e nell’agricoltura. Considerati dai tedeschi dei…mehr

Produktbeschreibung
8 settembre 1943: Italia e Alleati annunciano l’armistizio. Il governo nazista reagisce prontamente ordinando alle proprie forze armate il disarmo e la cattura dei soldati italiani. Alla richiesta di continuare a combattere la grande maggioranza dei militari catturati oppone un rifiuto, subendo per questo la deportazione in Germania e l’internamento in campi di lavoro.A questi uomini è assegnata la qualifica arbitraria di Internati Militari Italiani, ed essi sono utilizzati, fino alla fine del conflitto, come manodopera coatta nell’industria e nell’agricoltura. Considerati dai tedeschi dei traditori, è riservato loro un trattamento illegale, duro - saranno decine di migliaia i morti nei campi - e moralmente degradante.Il diario inedito presentato in questo volume è stato scritto da Luigi Giuntini (Ponsacco, 1921), aviere della Regia Aeronautica diventato Internato Militare Italiano numero 307101, durante venti mesi di prigionia. Si tratta di una straordinaria testimonianza diretta delle condizioni di vita e di lavoro di quei terribili giorni, affrontati con fermezza da oltre 600.000 soldati che preferirono una dura e umiliante prigionia a qualsiasi forma di collaborazione con nazisti e fascisti, entrando così a far parte a pieno titolo della Resistenza e della Guerra di Liberazione.Il diario racchiude un grande patrimonio di narrazione e di memoria che è giusto sia conosciuto da tutti e trasferito alle nuove generazioni; è infatti anche grazie alla salda tempra morale e alla scelta intransigente di uomini come Luigi Giuntini, lasciati soli con la propria coscienza, che è potuta nascere un’Italia libera e democratica.