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In questo libro, oltre a interpretare la Spiritualità egizia, espongo la mia nuova ipotesi sulle famose "Lampade" della cripta del tempio di Hathor a Dendera. A mio parere, in questo tempio avvenivano ritualità legate “all’Energia animica”, che veniva controllata dagli Dei (i biblici Nephilim, Elohim) che al tempo si spartirono i territori della Terra. A Dendera era stata realizzata la nuova “Casa della Vita” che prima era ad Abydo e presso le sale delle Piramidi. Nella "Casa della Vita" “l’Energia animica” veniva controllata con l’energia prodotta dalla capacità piezoelettrica del granito,…mehr

Produktbeschreibung
In questo libro, oltre a interpretare la Spiritualità egizia, espongo la mia nuova ipotesi sulle famose "Lampade" della cripta del tempio di Hathor a Dendera. A mio parere, in questo tempio avvenivano ritualità legate “all’Energia animica”, che veniva controllata dagli Dei (i biblici Nephilim, Elohim) che al tempo si spartirono i territori della Terra. A Dendera era stata realizzata la nuova “Casa della Vita” che prima era ad Abydo e presso le sale delle Piramidi. Nella "Casa della Vita" “l’Energia animica” veniva controllata con l’energia prodotta dalla capacità piezoelettrica del granito, del resto la stessa “Energia animica” pare essere una sorta di “campo elettromagnetico”. Quindi a Dendera vi era una “Casa” che sorgeva in un particolare luogo energetico, dove avvenivano rituali di “Creazione” ad opera degli “Archetipi”. Tutto è in questo testo specificato dettagliatamente, quelle lampade non servivano a illuminare come credono alcuni studiosi. Appare chiaro che quell'energia rappresentata dal serpente che si erge dal fiore di loto che è alla base delle lampade della cripta di Dendera,assume un significato legato al dio Nefer-Tum (Realizzazione perfetta di Atum), una delle espressioni della luce, e della resurrezione. Infatti, questi templi sorgevano sempre vicino a fonti d’acqua, ed è noto che la presenza del loto sulle acque del Nun segnava proprio la rinascita del processo di trasformazione della materia in spirito, della temporalità in luce come già saggiamente sapeva J. F. Champollion che comprese il vero significato del fiore di loto, dedicando la sua intera vita all'interpretazione dei geroglifici egizi comprendendo anche la loro triplice coesistenza del valore: figurativo, simbolico e fonetico. Lo stesso termine geroglifico deriva da due termini greci: hieros=sacro e glyphein=incidere; per cui nella cripta abbiamo incisioni sacre che hanno a che fare con la religiosità della "Creazione". Horus, o meglio “lo spirito di Horus”, “La Luce creatrice”, in una sua rappresentazione, sorge dal fiore di Loto come i serpenti nelle “lampade” della cappella di Dendera, come a indicarci che Lui stesso è un’anima giovane consapevole, un essere “Creato”, che giunge dall’alto, “Archetipo divino del Dio”, il “Serpente sparviero o meglio il falco”, la Luce animica del cielo ai massimi livelli; mentre “l’anima umana” dovrà ancora evolvere, devono passare molti cicli prima che diventi anch’essa un “Horus”. Ricordo che l`iniziato egizio prendeva posto nel “Vascello solare” per solcare le “Acque”, cioè il cielo, ed era accompagnato, per l’appunto, “dalle Divinità”. Un`invocazione a Ra riferisce: "...i serpenti cantano e ti esaltano. I divini serpenti illuminano le tenebre per te. Le tue due "figlie-serpenti" ti trainano nella tua forma... Le dee serpenti dell`Uranos ti acclamano, le dee serpenti ti rendono lodi...