Un viaggio immersivo nell’anima umana: questo è il romanzo di Valentina Coluzzi; la protagonista vive un momento di vita apparentemente normale che, però, viene turbato da un evento luttuoso, come tanti che segnano le nostre esistenze.
Da questo accadimento tanto triste quanto purtroppo ordinario il testo prende una svolta, dando inizio a un’ecfrasi totalmente fuori dall’ordinario.
Valentina farà un vero e proprio percorso di formazione, inoltrandosi in un bosco che è anche metaforico e venendo a contatto con personaggi misteriosi, come un solitario tagliaboschi, “il forestiero”, la cui dimora si rivelerà l’ingresso per un mondo ultrasensoriale. Questo viaggio la porterà alla conoscenza di sé stessa, accumulerà esperienze sospese a metà nel limbo fra l’ordinario e il fantastico, ma avrà tutti gli strumenti per farlo: la pazienza, la dedizione, l’amore. Tutte caratteristiche, queste, sconosciute ai più che, quindi, non avranno mai il privilegio di scandagliare così a fondo il proprio animo alla ricerca di sé.
La trama si intesse di accenti fortemente spirituali, talvolta magici ma sempre strettamente collegati alla psiche umana, senza mai andare troppo oltre, verso un metafisico grottesco; chiari sono i richiami alla filosofia e alla cultura greca, alla spiritualità orientale, a credenze mistico-religiose di sapore andino.
Da questo accadimento tanto triste quanto purtroppo ordinario il testo prende una svolta, dando inizio a un’ecfrasi totalmente fuori dall’ordinario.
Valentina farà un vero e proprio percorso di formazione, inoltrandosi in un bosco che è anche metaforico e venendo a contatto con personaggi misteriosi, come un solitario tagliaboschi, “il forestiero”, la cui dimora si rivelerà l’ingresso per un mondo ultrasensoriale. Questo viaggio la porterà alla conoscenza di sé stessa, accumulerà esperienze sospese a metà nel limbo fra l’ordinario e il fantastico, ma avrà tutti gli strumenti per farlo: la pazienza, la dedizione, l’amore. Tutte caratteristiche, queste, sconosciute ai più che, quindi, non avranno mai il privilegio di scandagliare così a fondo il proprio animo alla ricerca di sé.
La trama si intesse di accenti fortemente spirituali, talvolta magici ma sempre strettamente collegati alla psiche umana, senza mai andare troppo oltre, verso un metafisico grottesco; chiari sono i richiami alla filosofia e alla cultura greca, alla spiritualità orientale, a credenze mistico-religiose di sapore andino.