I racconti contenuti in questo libro sono frutto della necessità di una via di sfogo, una sorta di liberazione mentale su carta, in relazione a fatti più o meno gravi, più o meno seri accaduti alla protagonista delle storie, vale a dire a me stessa. Nel Marzo 2013 il mondo tranquillo in cui vivevo realizzata e grata, consapevole del tanto che mi circondava, è stato rovinosamente travolto da una fiumana di rivelazioni ed eventi che lo hanno irrimediabilmente mutato. Il ritrovarmi all'improvviso da moglie felice e innamorata a donna separata e disperata, ha generato un carico di emozioni di enorme intensità; la letteratura prima e la scrittura poi mi sono venute in soccorso, aiutandomi a gestire i turbamenti dell'anima meglio di quanto avessero potuto fare vari incontri con consulenti familiari e psicologi . Questo è quindi il prodotto emotivo dei difficili anni che sono seguiti. Solo il primo racconto è antecedente al Marzo fatidico ma è anch'esso il risultato di uno sfogo liberatorio, l'espressione ironica (riderci sopra è sempre meglio che piangere) di emozioni troppo a lungo represse per educazione o per quieto vivere. Io non avevo messo in conto la pubblicazione delle mie pagine quando scrivevo ma le valutazioni positive avute da amici e parenti per la mia penna, apprezzata in molti post di Facebook e in alcuni articoli del periodico Lacerba a cui collaboro, mi hanno convinta a tentare questa strada che dà grande entusiasmo in un momento in cui il lavoro da insegnante, scelto e svolto sempre con passione, manca degli stimoli del tempo giovanile e risente dei tanti cambiamenti non sempre positivi relativi al ruolo del docente. In effetti l'eccesso di carichi burocratici e responsabilità piovuto sul mondo della scuola (non solo durante la pandemia di Covid-19), hanno di fatto allontanato me ed i miei colleghi dalla didattica viva e conseguentemente ridotto sempre più le belle e vitali emozioni vissute con i ragazzi all'interno della classe. Anche queste, per fortuna ancora presenti nelle mie giornate scolastiche, vivono nelle pagine che state per leggere. I venti racconti contenuti nel manoscritto sono quadri di vita reale legati da una cornice che fornisce ulteriori dettagli sul percorso emotivo di chi scrive. Si ripercorrono con ironia e malcelata malinconia gli sforzi di una nuora non compresa, le vicende di una figlia cresciuta secondo le regole della più esilarante meridionalità, le fatiche di una mamma single con tre figli più cane, le esperienze di una docente di scuola secondaria, le disillusioni di una moglie piantata in asso senza troppi scrupoli e soprattutto le vicende di una donna come tante che è riuscita ad affrontare con energie insospettate gli eventi negativi piombati sul suo cammino. L'ironia prevale sui toni romantici come i sorrisi sulle lacrime. Accenni letterari ad autori italiani (tra questi mi è cara un'autrice calabrese contemporanea che mi ha fornito l'ispirazione di parecchie pagine: Daniela Rabia - MATILDE, Non aspettare, la vita non ti aspetta-) sono sparsi qua e là non per sfoggio vanesio di cultura ma per vezzo narrativo e gusto personale.