I racconti “reazionari” di una delle personalità ebraiche più discusse del XX secolo ci aprono le porte al mondo fascinoso e perduto dell'Europa di inizio Novecento: un colto viaggiatore in perenne movimento, tre donne dei secoli buoi, una sartina romana, una giovane ginnasiale russa, un venditore ambulante austriaco, la figlia di console francese e l'utopia di una società senza leggi. Queste figure narrative poco “ebraiche” ci pongono di fronte a un dilemma: esiste ancora un futuro per un'identità diasporica?