Incontrò la propria anima, ovvero il proprio spirito. Ne osservò l’essenza; ascoltò la sua voce; respirò il suo odore. E’ durante la notte che la propria anima si manifesta; solo quando il mondo sembra esser fermo, spento dal tramonto, nel silenzio assordante della verità, si incontra la propria anima. E’ proprio in quel momento che riemergono i ricordi, momenti felici o tristi della propria esistenza e si ritrovano, si rivivono le persone custodite in fondo al nostro cuore, nutrite dalla speranza di viverle ancora. Adolfo Pacifici và incontro alla “luce bianca” del treno che lo condurrà alla porta dell’eternità: l’ultimo viaggio, quello che ogni uomo tende a rinviare il più possibile, perché si sa, non ci sarà più ritorno!Inutile sarà lasciare i bagagli a terra: chiuderà le sue porte, ti renderà prigioniero dello spazio e del tempo, ti possederà, ti denuderà, sarai per sempre suo. Gli altri potranno cercarti come fanno gli uomini della ronda, ma non ti troveranno mai. Tu griderai, andrai incontro a loro, ma essi non ti udiranno, non ti vedranno.Rimarrai solo un ricordo impresso su di un vetro appannato che il primo vento del mattino porterà via, lontano, nella buia stanza dei ricordi.