L’impero di “el Patrón” non è finito
Il legame fatale tra narcotraffico e terrorismo internazionale nel racconto di un insider
Nel corso della sua carriera trentennale come agente antidroga in forza alla DEA, Ed Follis ha comprato coca nei vicoli di Los Angeles, concluso affari per milioni di dollari su jet privati, intrattenuto relazioni strettissime con uomini che non solo controllavano il narcotraffico, ma erano anche membri di spicco di Al Qaeda, Hezbollah, Hamas o del Cartello messicano.
Follis non è stato solo uno degli infiltrati più abili dell’agenzia americana per la lotta alla droga, ma anche colui che ha portato la guerra agli stupefacenti a un nuovo livello. Se, infatti, negli anni Novanta le operazioni sotto copertura si svolgevano quasi esclusivamente per le strade delle metropoli USA – nel regno dei piccoli trafficanti e degli spacciatori di quartiere – ora si tratta di vere e proprie missioni globali di alto spionaggio, che spaziano tra cinque continenti e sono finalizzate a spezzare l’intreccio mortale tra i grandi signori della droga e altri settori della criminalità organizzata, primo fra tutti il terrorismo internazionale.
La storia dell’infiltrato numero 1 nel narcotraffico
«È Edward Follis il vero affare!»
Oliver Stone
«Ho spremuto Eddie per giorni. Volevo capire com’è entrare tanto in confidenza con qualcuno che poi di lì a qualche mese o anno dovrai tradire. Quanto devi spingerti oltre per riuscire a fregare tutti? Perché lì è la tua vita che è in ballo. È il governo che è in ballo. Tutto è in ballo.»
John Travolta
N.B. Questo libro è stato pubblicato in precedenza dalla Newton Compton con il titolo I signori della droga
Edward Follis
Agente pluridecorato della DEA (Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale americana per la lotta alla droga), da anni conduce operazioni sotto copertura per sventare il narcotraffico internazionale. Negli anni Novanta è stato anche protagonista di un documentario sulle sue missioni da infiltrato tra la malavita di Los Angeles.
Douglas Century
giornalista canadese, ha studiato a Princeton. È autore e co-autore di diversi libri. Collabora con varie testate, tra cui il «New York Times»
Il legame fatale tra narcotraffico e terrorismo internazionale nel racconto di un insider
Nel corso della sua carriera trentennale come agente antidroga in forza alla DEA, Ed Follis ha comprato coca nei vicoli di Los Angeles, concluso affari per milioni di dollari su jet privati, intrattenuto relazioni strettissime con uomini che non solo controllavano il narcotraffico, ma erano anche membri di spicco di Al Qaeda, Hezbollah, Hamas o del Cartello messicano.
Follis non è stato solo uno degli infiltrati più abili dell’agenzia americana per la lotta alla droga, ma anche colui che ha portato la guerra agli stupefacenti a un nuovo livello. Se, infatti, negli anni Novanta le operazioni sotto copertura si svolgevano quasi esclusivamente per le strade delle metropoli USA – nel regno dei piccoli trafficanti e degli spacciatori di quartiere – ora si tratta di vere e proprie missioni globali di alto spionaggio, che spaziano tra cinque continenti e sono finalizzate a spezzare l’intreccio mortale tra i grandi signori della droga e altri settori della criminalità organizzata, primo fra tutti il terrorismo internazionale.
La storia dell’infiltrato numero 1 nel narcotraffico
«È Edward Follis il vero affare!»
Oliver Stone
«Ho spremuto Eddie per giorni. Volevo capire com’è entrare tanto in confidenza con qualcuno che poi di lì a qualche mese o anno dovrai tradire. Quanto devi spingerti oltre per riuscire a fregare tutti? Perché lì è la tua vita che è in ballo. È il governo che è in ballo. Tutto è in ballo.»
John Travolta
N.B. Questo libro è stato pubblicato in precedenza dalla Newton Compton con il titolo I signori della droga
Edward Follis
Agente pluridecorato della DEA (Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale americana per la lotta alla droga), da anni conduce operazioni sotto copertura per sventare il narcotraffico internazionale. Negli anni Novanta è stato anche protagonista di un documentario sulle sue missioni da infiltrato tra la malavita di Los Angeles.
Douglas Century
giornalista canadese, ha studiato a Princeton. È autore e co-autore di diversi libri. Collabora con varie testate, tra cui il «New York Times»