Viareggio, 29 giugno 2009. Ore 23.48. Il treno merci 50325 trasporta quattordici vagoni-cisterna carichi di Gpl, ed entrando in Stazione ondeggia e barcolla. Quattrocento metri dopo deraglia. Da uno squarcio nella prima cisterna il gas si disperde come una nebbia portata dal vento. Si insinua dentro le case dalle finestre aperte, dalle porte, nei cortili. Poi esplode. In via Ponchielli crollano tre palazzine, l'incendio devasta la strada. Undici persone perdono la vita quella notte, altre ventuno moriranno a causa delle ustioni. Con un lavoro durato più tre anni, gli autori hanno raccolto le testimonianze dei parenti delle vittime, dei superstiti, dei soccorritori, degli ustionati e le deposizioni del tribunale, dando vita a una raccolta di storie che tengono il lettore incollato alla pagina. Un documento capace di trasmettere la portata della tragedia di uno dei maggiori disastri ferroviari italiani, un disastro ancora senza colpevoli. Il processo infatti, che vede tra gli imputati anche l'ex AD di Ferrovie dello Stato, va avanti da anni e per il 2016 è previsto il giudizio di primo grado.