Tendenzialmente gli studiosi del comico, di diversa estrazione scientifica, da almeno tre secoli si concentrano sul riso, cioè su un effetto, non su una sostanza. Ma come si può studiare il riso? Questo volumetto propone una teoria del comico senza riso. Si tratta di comicità categoriale, di presunto humour noir, di comicità non senza danno, di comico involontario e d’altro; si verificano le varie ipotesi di lavoro su autori quali Massimo Bontempelli, Thomas Bernhard, il marchese de Sade, e anche su materiali folklorici o talora semplici barzellette. Inoltre si adotta una teoria fisico-teorica, quella dei molti mondi compresenti, per svincolare il comico da ogni assiologia. In tal modo, paradossalmente, il comico nella sua autonomia può addirittura avvalorare la realtà del mondo della realtà.