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Cosa è che rende così difficile l’integrazione tra popolazioni diverse? Perché nel nostro Paese, diversamente da altri, il senso di appartenenza allo Stato è così poco sviluppato? Possiamo dirci realmente solidali con chi sta peggio di noi? Perché i partiti politici sempre di più sembrano assomigliare gli uni agli altri? Cosa sappiamo del fenomeno della violenza di genere? Come si concilia la singolarità individuale con le scelte di massa? Le trasformazioni di distretti industriali dove esistono comunità straniere strutturate possono fornirci una traccia di ricerca per studiare le traiettorie…mehr

Produktbeschreibung
Cosa è che rende così difficile l’integrazione tra popolazioni diverse? Perché nel nostro Paese, diversamente da altri, il senso di appartenenza allo Stato è così poco sviluppato? Possiamo dirci realmente solidali con chi sta peggio di noi? Perché i partiti politici sempre di più sembrano assomigliare gli uni agli altri? Cosa sappiamo del fenomeno della violenza di genere? Come si concilia la singolarità individuale con le scelte di massa? Le trasformazioni di distretti industriali dove esistono comunità straniere strutturate possono fornirci una traccia di ricerca per studiare le traiettorie di cambiamento di altre realtà territoriali? La società che viene tratteggiata attraverso questo breve studio sociologico trova nella contrapposizione tra gruppi diversi il loro tratto comune - una concezione dell’Altro vissuta come negazione della propria, ma anche una diluizione delle identità individuali all’interno di più vasti paradigmi sociali a cui il singolo sembra essere disposto a sacrificare qualcosa della propria libertà per ottenere una appartenenza in grado di bilanciare quella condizione individualista che è il vero tratto caratterizzante della nostra epoca.