Il BIMBO NERO è soprattutto lo sconvolgimento di un'anima, un rifiuto totale, un'idea balorda, una serie di sensazioni che accompagnano il lettore dall'inizio alla fine passando da un piano di lettura all'altro, da una storia onirica all'altra un po' meno onirica ma ricca anch'essa di suggestioni, colpi di scena, contraddizioni; fughe con compagne immaginarie, tentativi (falliti) di cambiare l'ordine costituito delle cose, tradimenti mai riusciti se non nell'atto finale quando il protagonista del romanzo, al fine di liberarsi completamente della sua incerta condizione esistenziale, si vede costretto a "violentare" Teodora (una creatura sospesa tra realtà e sogno) e a portarsela con sé per le strade di una città che brucia.