Gaia insegna tedesco in un liceo. Andrea lavora per un’agenzia interinale. Squattrinati, ma con una grande voglia di conoscere il mondo, appena possono partono per luoghi lontani. Dopo un viaggio in Messico e un’aggressione, Gaia scopre di avere un serio problema a un occhio. Il suo incontro con la malattia non le risparmia nuove e amare sorprese, ma le regala anche momenti inaspettati di dolcezza e fiducia. Lo svolgersi degli eventi e un flusso di pensieri di rabbia e sgomento, frammisti a sogno e stupore, scorrono inesorabili nei suoi incantevoli occhi blu e trasportano il lettore verso un finale che lascia libera la sensibilità interpretativa e l’approccio personale alla speranza. Attraverso le vicende di una donna e della sua famiglia, le sue paure e le sue alterne situazioni interiori, Micaela Tirinzoni confeziona un romanzo breve pregno di grazia ed emotività, avvalendosi di una scrittura pertinente e limpida. Un percorso contro la malattia che da individuale può rivelarsi universale, tra le anse di quelle fragilità umane, soprattutto interiori, con cui ciascuno di noi è obbligato, almeno una volta, a fare i conti.