Dall'incipit del libro: Tutta l’immensa vallata del rio delle Amazzoni , bagnata dal più grande fiume dell’America meridionale, è coperta da foreste d’una bellezza meravigliosa, che non hanno eguale in tutte le altre parti del mondo, ma che godono di una pessima reputazione per l’abbondanza straordinaria di rettili che si celano sotto quelle infinite vôlte di verzura. I boa più colossali si trovano là sotto o sospesi ai rami degli alberi , dove aspettano il passaggio di un animale o d’un Indiano per lasciarsi cadere e avvolgere fra le loro spire la preda; e vi si trovano anche i più sottili e i più piccoli serpenti lunghi quanto un’asticciuola da scrivere e nondimeno pericolosi e forse più dei grossi, perchè velenosissimi. Guai all’imprudente che si caccia sotto quelle superbe foreste, senza essere armato d’un buon coltellaccio o d’una sciabola da guastatore! Non esce più vivo e muore o stritolato fra le spire terribili dei boa o fulminato dal veleno dei serpenti corallo, contro i cui morsi non v’è nessun antidoto. Alcuni anni or sono, una profonda commozione si era impadronita dei piantatori della fazenda di San Felipe, appartenente ad un ricco Brasiliano, che si era dedicato alla proficua coltivazione del caffè.