Un viaggio nell’universo del cibo, non semplicemente un libro di cucina o di ricette, ma una riflessione profonda e al tempo stesso lieve, sempre spolverata da una buona dose di ironia, su ciò che significa un gesto semplice e rivoluzionario come quello di alimentarsi. Renato Collodoro, dopo il suo esordio letterario con “Il sogno di aprire un ristorante… e di non chiuderlo prima di svegliarsi”, torna a parlare di arte culinaria e lo fa attraverso la sua pluriennale esperienza di ristoratore. Sono pagine dense di spunti che in un’epoca flagellata da programmi di cucina, da discorsi sull’alimentazione e dall’abuso dell’utilizzo quale mezzo espressivo del consumo e della preparazione dei piatti, mette pace col piacere de “Il Buon Mangiare”. Non un manuale di consigli e considerazioni da seguire alla lettera, ma una lettura piacevole e divertente che scorre via veloce cominciando dal racconto di cos’è diventato il mercato torinese di Porta Palazzo, che con le sue colorate e vivaci bancarelle è il più grande spazio commerciale all’aperto d’Europa, per arrivare a parlare di quello che crea “Il Buon Mangiare”, cose semplici ma indispensabili come il pane, il vino, l’olio passando per l’inevitabile pasta, pizza, risotto e il caffè con un accenno all’irresistibile “Filosofia del Minestrone”. Non mancano chiaramente le ricette, ma nulla a che fare con descrizioni minuziose da seguire passo a passo, quanto piuttosto indicazioni della preparazione di piatti narrate attraverso il significato che hanno secondo chi le propone. Insomma un libro per scoprire e riscoprire “Il Buon Mangiare”. Prefazione di Bruno Gambarotta - I proventi di questo libro contribuiscono alla realizzazione di un pozzo d'acqua in Etiopia