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Gli scacchi, come la vita, seguono un principio di semplicità, economia e armonia. Migliorare nel gioco degli scacchi non vuol dire affidarsi a soluzioni prestabilite, ma trattare la posizione alla scacchiera come ogni altro tipo di  lotta  della nostra quotidianità: con  buon senso , linearità di pensiero e «ragionevoli dosi di  scetticismo  e  scrupolosità  nella verifica». Il buon senso negli scacchi  – sintesi di una serie di lezioni per un pubblico di scacchisti londinesi – è stato scritto da  Lasker  nel 1895, l’anno successivo alla conquista del titolo mondiale contro  Wilhelm Steinitz…mehr

Produktbeschreibung
Gli scacchi, come la vita, seguono un principio di semplicità, economia e armonia. Migliorare nel gioco degli scacchi non vuol dire affidarsi a soluzioni prestabilite, ma trattare la posizione alla scacchiera come ogni altro tipo di lotta della nostra quotidianità: con buon senso, linearità di pensiero e «ragionevoli dosi di scetticismo e scrupolosità nella verifica».
Il buon senso negli scacchi – sintesi di una serie di lezioni per un pubblico di scacchisti londinesi – è stato scritto da Lasker nel 1895, l’anno successivo alla conquista del titolo mondiale contro Wilhelm Steinitz, e rappresenta il punto di partenza di quella filosofia della lotta che, introducendo la componente psicologica nell’equazione del confronto scacchistico, è stata una delle più grandi rivoluzioni concettuali nella storia del gioco.
Con la prefazione di Federico Cenci.
In appendice l’inedito articolo filosofico di Lasker “Il gioco del futuro” (1907).